Nella GU n.145 del 23.06.2016 è stato pubblicato il DM 8 giugno 2016 (Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi per le attivita’ di ufficio, ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139), che  entra in vigore il 23 luglio 2016.

 

Si tratta della prima norma tecnica verticale, derivata dalle nuove linee guida e metodologie introdotte con il DM del 3 Agosto 2015 (Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell’articolo 15 del D.Leg.vo 8.03.2006, n.139), a cui si aggiunge con il capitolo V.4 – Uffici.

Le nuove norme si possono applicare anche in alternativa alle specifiche disposizioni di prevenzione incendi di cui al DM 22 febbraio 2006 “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici”.

La regola tecnica, che viene di seguito descritta, è strutturata in forma essenziale e fa riferimento alle misure previste nei vari capitoli del DM 3 Agosto 2015:

V4.1 Scopo e Campo applicazione

La norma si applica alle attività di edifici o locali adibiti ad uffici con oltre 300 persone presenti, classificata al n.71 dell’Allegato I al DPR n.151/2011, esistenti alla data di entrata in vigore del decreto ed a quelle di nuova realizzazione.
Sono ricomprese le aree non strettamente riconducibili all’ufficio stesso ma funzionali e compatibili con la destinazione d’uso (es. pubblici esercizi, agenzie servizi ecc.)

V 4.2 – Classificazione

Le attività sono classificate:

In relazione alle persone presenti  come segue:

Classificazione dell’attività      Persone presenti
OA      300 < n < 500
OB      500 < n < 800
OC      n > 800

In relazione alla massima quota dei piani come segue:

Classificazione dell’attività Persone presenti
 HA  h < 12 m
 HB  12 m < h < 24 m
 HC  24 m < h < 32 m
 HD  32 m < h < 54 m
 HE  h > 54 m

In relazione alla destinazione ed utilizzo come segue:

Classificazione  Tipologia di locali
TA Locali destinati ad uffici e spazi comuni
TM Depositi di sup. lorda > 25 m2  e carico di incendio  specifico > 6000 MJ/m2
TO Locali con affollamento > 100 persone
TK Locali con carico di incendi specifico > 1200 Mj/m2
TT Locali in cui sono presenti significative  apparecchiature elettriche e rilevanti ai fini della  sicurezza antincendio (CED, stamperie ecc.)
TZ Altre aree (Esercizi pubblici ecc.)

 

V.4.3 – V4.4 Profili di rischio e strategia antincendio

I profili di rischio sono determinati secondo la metodologia descritta nel capitolo G.3.
La strategia antincendio prevede l’applicazione di tutte le misure antincendio, utilizzando indicazioni complementari e sostitutive delle soluzioni conformi previste dai corrispondenti livelli di prestazione previsti.

V.4.4.1 – Reazione al fuoco

Nelle vie di esodo e passaggi di comunicazione devono essere impiegati materiali appartenenti al gruppo GM2 di reazione al fuoco. E’ ammesso l’utilizzo di materiali appartenenti al gruppo GM3 con l’incremento di sistemi di controllo dell’incendio e rivelazione/allarme 

V.4.4.2 – Resistenza ala fuoco

La classe di resistenza al fuoco (Capitolo S.2) non può essere inferiore a quanto previsto nella seguente tabella:

Compartimenti  Classificazione dell’attività
HA HB HC HD HE
 Fuori terra 30 60 90
 Interrati 60 90

Per fabbricati monopiano destinati esclusivamente ad uffici, compartimentati da altre costruzioni, le vie di esodo delle aree TA (Uffici) e TO (Locali con affollamento > 100 persone) non attraversino altre aree, viene ammessa la classe 15 di resistenza al fuoco.

V.4.4.3 – Compartimentazione

Le vari aree dell’attività devono possedere le caratteristiche di compartimentazione previste nel capitolo S.3 previste nella tabella seguente:

 Aree  dell’attività  Classificazione dell’attività
HA HB HC HD HE
 TA Nessun requisito aggiuntivo
 TM,TO,TT Di tipo protetto
 TK Di tipo protetto Resto attività a prova di fumo proveniente dall’area TK
 TZ Secondo risultanze dell’analisi di rischio

V.4.4.4. – Gestione della Sicurezza Antincendio

Per uffici con sistema di esodo promiscuo poiché afferenti a responsabili diversi, dovrà essere aumentato di un livello la prestazione della misura gestionale previste nel capitolo S.5.

V.4.4.5 – Controllo dell’incendio 

L’attività deve essere dotata delle misure di controllo dell’incendio previste nel Capitolo S.6, secondo i livelli di prestazione come da seguente tabella:

 Classificazione  dell’attività Classificazione dell’attività
HA HB HC HD HE
 TA,TM,TO,TT   II * III** III** III** III**
 TK III** III** IV*** IV*** IV***
 TZ              Secondo risultanze di analisi del rischio

* Protezione di base (estintori )
**Protezione di base (estintori ) , Protezione manuale (Impianti idrici)
***Livello di prestazione IV: Protezione di base (estintori ) , Protezione manuale (Impianti idrici) e protezione automatica estesa a porzioni dell’attività

Ai fini della applicazione della norma UNI 10779, sono adottati i criteri di progettazione minimi come in tabella:

Classificazione dell’attività Livello pericolosità minimo Protezione esterna Caratteristiche           alimentazione       UNI 12845
OA 1 Non richiesta Singola
OB 2 Non richiesta Singola
OC 3 Si Superiore

 

V.4.4.6 Rivelazione ed allarme

L’attività deve essere dotata delle misure di rilevazione ed allarme previste nel Capitolo S.7, secondo i livelli di prestazione come da seguente tabella:

Classificazione dell’attività Classificazione dell’attività
HA HB HC HD HE
OA II* II* II* III** IV***
OB II II III** IV*** IV***
OC III** III** IV*** IV*** IV***

*Segnalazione manuale e sistema d’allarme esteso a tutta l’attività
**Rivelazione automatica estesa a porzioni dell’attività, sistema d’allarme, eventuale avvio   automatico di sistemi di protezione attiva
***Rivelazione automatica estesa a tutta l’attività, sistema d’allarme, eventuale avvio automatico di sistemi di protezione attiva

Fonte: Dario Zanut